Un’alleanza globale da 1000 miliardi all’anno per creare opportunità di lavoro concrete e dare una risposta immediata anche ai nuovi milioni di disoccupati figli della crisi economica generata dalla pandemia da Covid-19. Un’emergenza non più rinviabile che richiede un nuovo modello di sviluppo globale per una crescita economica sostenibile e resiliente, tenendo conto della sfida di costruire sistemi energetici puliti e sicuri.
Attorno a questi obbiettivi si è svolto il 9 luglio il vertice dell’AIE trasmesso in streaming sulle transizioni di energia pulita riunendo 40 Ministri dei paesi che rappresentano la stragrande maggioranza del PIL globale e l’80% del consumo totale di energia, amministratori delegati del settore, grandi investitori e altri leader chiavi nei settori pubblico e privato di tutto il mondo. Si parte dal piano globale di ripresa “The Sustainable Recovery Plan“ pubblicato il 18 giugno scorso e svolto in collaborazione con il Fondo monetario internazionale, incentrato su una serie di azioni da intraprendere nei prossimi tre anni, sostenuti da investimenti mirati per rilanciare le economie nei diversi settori strategici.
Durante il più grande raduno internazionale virtuale dell’anno sulle questioni energetiche e climatiche, sono state esaminate sia le azioni a breve termine per la ripresa sostenibile sia le misure per accelerare l’innovazione della tecnologia dell’energia pulita per raggiungere piani di decarbonizzazione a lungo termine.
Che si tratta di una mobilitazione mondiale lo conferma l’alto profilo dei partecipanti, tra cui il Ministro cinese Zhang Jianhua, il Segretario degli Stati Uniti Dan Brouillette, il Ministro indiano RK Singh e il Ministro giapponese Kajiyama Hiroshi. Ad avviare la sessione plenaria dei lavori Fatih Birol, Direttore esecutivo dell’IEA seguito dal discorso del SG delle Nazioni Unite António Guterres. Tra i partecipanti anche Alok Sharma, Segretario di Stato del Regno Unito e presidente della prossima COP26. L’Italia è rappresentata dal Ministro Sergio Costa, mentre tra i diversi paesi africani che partecipano c’è il Marocco con il Ministro dell’Energia Aziz Rabbah che Co-presiede insieme all’omologo canadese Seamus O’Regan il secondo panel “un recupero inclusivo ed equo”
Oltre alle due sessioni plenarie, il vertice AIE è stato suddiviso in panel tematici concentrati sull’accelerazione dell’innovazione della tecnologia per l’energia pulita, il recupero inclusivo ed equo, Sicurezza e sostenibilità dell’elettricità.
I partecipanti all’incontro hanno accolto con favore il piano di ripresa sostenibile dell’AIE, che prevede 30 raccomandazioni strategiche, ambiziose e investimenti mirati. Un piano strategico che dovrebbe dare un impulso alla crescita economica globale dell’1,1% all’anno, risparmierebbe o creerebbe 9 milioni di posti di lavoro all’anno, oltre agli effetti benefici sul clima. Il 35% dei nuovi posti di lavoro dovrebbero arrivare attraverso le misure di efficienza energetica e un altro 25% dal settore eolico, solare modernizzando e rafforzando le reti elettriche.
Il piano illustra le opportunità che i governi hanno oggi per stimolare la crescita economica, creare milioni di nuovi posti di lavoro e limitare le emissioni globali di gas serra. «I responsabili politici devono prendere decisioni estremamente consequenziali in un brevissimo lasso di tempo mentre elaborano pacchetti di stimolo», ha affermato il Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE, tra i primi a parlare di opportunità storica dopo il crollo del prezzo del Petrolio a causa del Covid-19. Le decisioni politiche di oggi determineranno le forme economiche ed energetiche nei prossimi decenni e daranno forma al mondo del domani.
La maggior parte dei nuovi posti di lavoro dovrebbero arrivare dall’adeguamento degli edifici per migliorare l’efficienza energetica e nel settore dell’elettricità, in particolare nelle reti e nelle energie rinnovabili. Le altre aree che vedrebbero una maggiore occupazione includono l’efficienza energetica in settori come l’industria manifatturiera, alimentare e tessile; infrastrutture di trasporto a basse emissioni di carbonio; e veicoli energetici più efficienti e nuovi. Obbiettivi che però necessitano investimenti globali di mille miliardi di dollari all’anno per i prossimi tre anni, cioè lo 0,7% del Pil globale e comprende sia la spesa pubblica che la finanza privata.
È un’occasione importante soprattutto per l’Africa, che nonostante disponga di enorme potenziale energetico rinnovabile, Solare ed Eolico in testa, vede il minor sviluppo a livello globale. Risorse che possono significare il futuro per un continente dove la demografia corre rapidamente.