L’UE e il Marocco hanno siglato ieri a Rabat un accordo di “partenariato verde” di cooperazione sulle energie rinnovabili e clima, ambiente e economia verde come parte del loro impegno ad attuare l’accordo di Parigi sul clima. Dopo l’alleanza verde con il Giappone, il Marocco diventa così il primo paese partner a siglare un accordo di partenariato con l’Unione nell’ambito del Green Deal.
Il protocollo di intesa esaminerà anche le varie forme per collegare l’Europa e l’Africa e come modello per partenariati simili nel continente africano, dove il Marocco è già leader in termini di ambizioni ambientali e climatiche.
“Sono molto felice di firmare oggi il primo partenariato verde nell’ambito del Green Deal con il Marocco, un vero leader nell’adattamento climatico, transizione energetica e nella lotta all’inquinamento a livello del continente africano.”, ha scritto ieri in un twitt vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans, in Marocco per una visita ufficiale di due giorni, e sottolineando come grazie a questo partenariato “l’Unione Europea e il Regno del Marocco possono gettare le basi per un clima salubre, un ambiente prospero e prosperità per tutti”.
L’accordo è stato firmato a Rabat da Timmermans e dal Ministro degli Esteri del Marocco Nasser Bourita, alla presenza dei ministri marocchini dell’Industria e commercio e della Transizione energetica e sviluppo sostenibile.
La crisi energetica attorno al gas e il rallentamento dell’economia globale, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, ha costretto l’Ue ad un impegno a ritmo serrato su più fronti. Fermare la guerra, ma anche tagliare il cordone ombelicale energetico che tiene i 27 legati all’approvvigionamento da Mosca. Il punto d’arrivo all’orizzonte sembra essere tracciato e i negoziati gestiti a livello centrale dalla Commissione europea segnano una svolta positiva perché per la prima volta le trattative su questioni energetiche vengono affrontate con un approccio diplomatico multilaterale. Si tratta di un ulteriore tassello per avanzare verso la nuova strategia energetica europea e il Marocco è evidentemente un pezzo importante in questo puzzle.
Il memorandum sottoscritto punta a costruire una strategia a 360 gradi per offrire una reale opportunità di cooperazione politica, economica, tecnica e tecnologica.
Lotta al cambiamento climatico
Il partenariato dovrebbe consentire alle parti di accellerare gli impegni per la lotta ai cambiamenti climatici, la protezione dell’ambiente e la transizione verso un’economia verde ed equa, in una regione come quella del Mediterraneo, dove il cambiamento climatico rappresenta una delle più serie minacce e segnata da un forte ritardo nell’adozione di moderne politiche di tutela ambientale e risparmio energetico. La mitigazione e l’adattamento sono state definite nella Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici come due opzioni di risposta ai cambiamenti climatici, e questi partenariati possono accelerare il coordinamento tra le diverse istituzioni, a livello internazionale e locale, per l’attuazione di strategie per il clima.
Industrie a basse emissioni
Il memorandum dovrebbe consentire ai partner di progredire verso economie a basse emissioni di carbonio. Mira a promuovere la transizione verso un’industria decarbonizzata con investimenti in tecnologie verdi, produzione di energia rinnovabile, mobilità sostenibile e produzione pulita nell’industria. Per l’Europa, sostenere la transizione energetica significa aumentare la propria sicurezza e al contempo avviare nuove opportunità commerciali per le imprese europei, con ricadute sulle altre filiere produttive come il settore agricolo, industriale e dei servizi. Un processo che favorirebbe l’export delle tecnologie rinnovabili, garantire la stabilità degli scambi energetici tra Nord e Sud. Oltre al peso storico-geografica, l’Italia, leader nell’economia circolare in Europa, avrebbe tutte le chance per rilanciare il “Made in Italy”.
Cooperazione
Il Memorandum consentirà ai partner di rafforzare la loro cooperazione come leva per uno sviluppo sostenibile reciprocamente vantaggioso, che dovrebbe tradursi in crescita di opportunità economiche e sociali, di favorire consultazioni politiche che tengano conto degli interessi, delle priorità e delle preoccupazioni delle diverse parti. Il partenariato prevede anche una cooperazione privilegiata con agenzie europee specializzate, nonché la partecipazione del Marocco a programmi comunitari e iniziative europee.
Opinione pubblica e settore privato
Tra gli obiettivi del memorandum la sensibilizzare dell’opinione pubblica in merito alle sfide climatiche e ambientali, con particolare attenzione verso i gruppi più vulnerabili. Prevede il coinvolgimento del settore privato nella gestione delle aree verdi, la mobilitazione di investimenti per la transizione verde dell’economia marocchina, e una più stretta collaborazione con le organizzazioni finanziarie e le istituzioni europee. Prevede inoltre la realizzazione di progetti innovativi, sostenibili, che creano posti di lavoro e rispettosi dell’ambiente.
In pratica, attraverso questo quadro di cooperazione rafforzata i partner potranno esaminare tutte le questioni di interesse comune, condividere conoscenze e buone pratiche, identificare e attuare iniziative di cooperazione reciprocamente vantaggiose. Questo accordo si baserà sulle privileggiate relazioni bilaterali UE-Marocco e che farà parte di un quadro solido che dovrebbe garantire l’istituzione di meccanismi di monitoraggio attraverso riunioni ministeriali, gruppi specifici e forum economici.
Il partenariato fa seguito all’adozione nel 20 giugno 2019 della dichiarazione politica congiunta del Consiglio di associazione tra Unione europea e Marocco che ha dato vita all “partenariato euro-marocchino per la prosperità condivisa”, con l’obiettivo di rafforzare le relazioni politiche tra i due partner a livello economico e commerciale, le riforme in ambito climatico la mobilità, la cooperazione regionale, la transizione energetica.
Marocco, un caso che fa scuola
Nel suo Rapporto del 2022, IRENA considera il Marocco uno dei pionieri nel campo delle energie rinnovabili e anche dell’Idrogeno verde, sottolineando come questo mercato possa addirittura fornire fino al 12% del fabbisogno energetico mondiale entro il 2050. Grazie alla sua stabilità politica e sociale e alla fortunata posizione geostrategica con un’enorme potenziale di energia (solare ed eolico) a disposizione, ha lanciato un vasto programma integrato per invertire il trend e di tagliare la sua dipendenza energetica dall’estero, oggi al 90%, scommettendo sulle energie rinnovabile per la produzione di energia elettrica. Punta infati al 52% entro il 2030, considerata al momento la più alta quota annunciata in assoluto.
Oltre ai piani solare, eolico e idroelettrico da 6.000 MW, il programmi per generare bioenergia da rifiuti domestici, ha adottato anche un’ambizioso progetto per produrre idrogeno verde con le fonti rinnovabili in modo efficiente e poco costoso, stabilendo una strategia con piani decennali da attuare gradualmente e con l’obiettivo di garantire un potenziale sia per l’economia nazionale che per l’export.
Al momento il Marocco ha infatti il più grande piano di investimenti annunciati sull’idrogeno verde, con una tabella di marcia pubblicata dal governo nel gennaio 2021 scorso. Le cifre toccano poco più 8 miliardi, simile all’investimento tedesco e superiore a quello francese e inglese ma che, guardate sotto in rapporto al PIL nazionale, portano il Marocco in cima alla classifica.
Posizione vitale tra UE-Africa
Il Marocco sta affrontando la più grande trasformazione dei tempi moderni, puntando sulle rinnovabili. E’ indubbio che la posizione del Marocco, a 3 ore di volo da Roma e appena 12 chilometri dall’Europa, la sua rete di partnership internazionale, tra cui Nord America, Regno Unito, Africa, Paesi Arabi lo rendono un eccezionale interlocutore. Per noi in Europa è anche un partner affidabile, ed è il principale partner commerciale dell’UE nel continente africano. Basti pensare che non c’è dogana tra il Marocco e l’UE. Il Marocco è la prima nazione dell’area mediterranea a beneficiare dello statuto avanzato con l’UE nel 2007, seguita dalla Giordania nel 2010, ed è uno dei paesi che ha beneficiato maggiormente del supporto finanziario dell’UE.
Le relazioni tra il Marocco e l’Ue risalgono a oltre cinquant’anni anni fa, e sono disciplinate da svariati accordi e da strumenti di cooperazione multisettoriali. Il Marocco, ad esempio, è il principale beneficiario dello strumento del Vicinato dell’Ue nella regione.
In generale, il partenariato dell’UE con il Marocco è il più profondo e completo rispetto a qualsiasi altro paese africano e sotto questo punto di vista è anche una delle punte di diamante del piano di investimenti europeo allegato alla comunicazione congiunta su un partenariato europeo rinnovato con il Mediterraneo. In vista della prossima COP27, come spiega la nota della commissione europea, anche dal punto di vista multilaterale questo partenariato invia un importante ed ambizioso segnale politico.
A.El Jaouzi
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